(ROMA 15-19/9/2015)

«Siate forti, siate fedeli, svegliate il mondo!» Con questa esortazione di Mons. José Rodríguez Carballo, OFM Arcivescovo Segretario CIVCSVA, nella veglia d’apertura in Piazza S. Pietro, è iniziato l’Incontro Mondiale dei Giovani Consacrati e Consacrate.

Erano circa 4.000 i giovani consacrati e consacrate provenienti da ogni parte del mondo che hanno partecipato a Roma dal 15 al 19 settembre all’Incontro Mondiale dei Giovani Consacrati e Consacrate, dal titolo ‘Svegliate il mondo – Vangelo, Profezia, Speranza, organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica nell’ambito dell’Anno della Vita Consacrata.

Ogni mattina i giovani si incontravano nell’Aula Paolo VI in Vaticano per ascoltare e riflettere sui temi della vocazione, della vita fraterna e della missione; il pomeriggio si ritrovavano in diverse parti di Roma per momenti di dialogo e condivisione e la sera prendevano parte agli itinerari proposti: il cammino dell’annuncio (notte missionaria al centro di Roma), il cammino dell’incontro (itinerari con alcune organizzazioni socio-ecclesiali: Caritas, Comunità di S. Egidio, Talitha-Kum), il cammino della bellezza (visite guidate ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina).

A questo importante evento hanno partecipato diciassette suore NSA provenienti da diversi paesi: Argentina, Ghana, Nigeria, Botswana, Egitto, Francia e Italia. sr Giuliana e Sr Mary ci comunicano ciò che hanno  vissuto e “raccolto” durante questi giorni .

In ascolto dello Spirito

La ricchezza che mi ha lasciato questo incontro internazionale dei giovani religiosi, è molto difficile da riassumere. E’ complicato per me scegliere ciò che di più ha toccato le corde del mio cuore. Gli interventi dei relatori, le testimonianze, i laboratori e i semplici incontri quotidiani di volti della nostra chiesa universale… considero tutto un grande dono per me. Una vera ricarica spirituale.

C’è qualcosa però che risuona nella mia anima più insistentemente e che ho portato a casa con me: l’importanza del restare in ascolto dello Spirito, che parla ai nostri tempi odierni.

Più volte ho sentito i diversi relatori invitare alla libertà e alla creatività nella vita religiosa. Mai essere rigidi, perché Dio non lo è, ma coltivare la capacità di lasciarsi portare dallo Spirito. “Dovete essere pronti a rispondere alle sfide del mondo contemporaneo con CUORE DI PROFETI”. Questo ci ha detto papa Francesco. Il nostro ruolo di religiosi nel mondo è quello di essere profeti.

La spiegazione di questo termine riassume un po’ il senso di questi giorni vissuti a Roma.

Uno dei relatori ha spiegato che il profeta è colui che ha un cuore con due tipi di battiti.

Con il primo battito, il suo cuore batte al ritmo di quello del Signore e soffre con Lui, perché il Suo popolo amato non capisce il Suo Amore. Il profeta fa di tutto per far conoscere al popolo l’amore di Dio. E per farlo, coltiva di continuo la relazione con Lui, nella preghiera e nell’adorazione. Questo, proprio per poter guardare il popolo con gli stessi occhi del suo Dio e avere sempre più profondamente scolpiti nel cuore i Suoi sentimenti.

Il secondo battito va invece al ritmo degli esseri umani. Il profeta è umano, capisce benissimo le sofferenze del mondo e delle persone, perché spesso sono le sue sofferenze. Ne condivide i dolori, i desideri, le ingiustizie, le difficoltà, le ferite dell’anima e del peccato. Il suo compito è mostrare che proprio nessuno è escluso dall’abbraccio di Dio. Non condanna, trasmette misericordia.

Il profeta accompagna i suoi simili verso l’incontro con Dio, restando sempre accanto a Lui e nel contempo sentendo nella sua carne le sofferenze di ciascuno. L’unico che è riuscito a riunire questi due battiti nel suo cuore è stato Gesù, totalmente Dio e totalmente uomo.

Lui è il modello di ogni profeta e quindi di ogni religioso.

L’ultimo pensiero che mi è venuto in mente è che in questa figura si riassume perfettamente il nostro carisma NSA: l’annuncio dell’amore di Dio al suo popolo restando sempre aperti ai segni dei tempi. Quindi, l’importanza della preghiera, dell’ascolto dello Spirito con Maria al Cenacolo. E l’apertura al mondo, la benevolenza, l’accoglienza di chi incontriamo nel nostro quotidiano, nelle diverse culture in cui viviamo, a partire dalle nostre proprie sorelle in comunità.

Ciò che mi lavora nel cuore è quindi questa nuova rilettura del nostro carisma e della sua incontestabile attualità! L’importanza di essere profeti nel mondo di oggi in questi due modi complementari: curando il mio rapporto con il Signore per conoscere sempre meglio la sua volontà, il suo amore e accogliendo, accompagnando chi incontrerò nel cammino, verso Lui.

Conoscere e amare Dio per farlo conoscere e amare…

Sr Giuliana Bolzan, NSA