IMG_20160209_175706Camminare con chi ti invita a fare un passo insieme, anche piccolo ma che fa sognare la possibilità di vedere i germogli del seme dischiudersi alla Vita del Vangelo….

E’ questo desiderio che mi ha fatto accettare la proposta di fare la novena della Vergine di Lourdes facendo passare  la sua statua  in  nove famiglie, un giorno in ciascuna casetta, nel barrio Ampliación Cabildo dove da più  un anno un piccolo gruppetto di tre mamme cerca di iniziare l’annuncio del  Vangelo nella zona.

E così ogni giorno alle 5 del pomeriggio, ci troviamo a pregare il rosario in una casetta, dopo aver letto tutte le intenzioni di preghiera raccolte in ogni famiglia, cantiamo, lasciamo la statua e il foglio di preghiere. Il giorno dopo questa famiglia accompagna la statua della Vergine in un’altra famiglia che l’attende.

Giovedi 11, giorno della Vergine di Lourdes,   si partirà in processione da questo quartiere per arrivare alla parrocchia e celebrare la Messa tutti insieme.

Perché parlare di una cosa tanto semplice e ‘normale’ come una novena?

Perché mentre io mi chiedevo come far giungere il Vangelo di Gesù a questa ‘periferia’ del nostro territorio, mi accorgo che Maria, presente nella loro innata e profonda devozione ‘popolare’, ci apre la porta delle case e dei cuori.

Le mamme ci attendono con i loro bimbi, ci condividono le loro speranze e preoccupazioni, la loro fede che spinge a chiedere aiuto a Maria;  gli anziani raccontano le loro pene con serenità e saggezza, i bimbi ci manifestano  la gioia di avere nella loro casa ospiti insoliti.

Ieri c’era anche (il) un papà a pregare con noi. Dopo la preghiera ci mostrava contento le poltrone che aveva costruito per la sua casetta con tronchi di un albero che avevano tagliato e come aveva trasformato in un bel mobile da soggiorno un vecchio armadio che era stato gettato via.

Iniziamo il rosario e si ascolta solo la nostra voce di adulti, poi già verso la fine si uniscono le voci dei bimbi che ripetendo hanno imparato l’Ave Maria e anche un po’ il Padre Nostro.

E anch’io imparo … da questa pietà popolare che ‘manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere ….,  è il loro modo di vivere la fede, di sentirsi parte della chiesa e di essere missionari, di camminare insieme e sentirsi pellegrini.’ (E.G.123, 124).

E contemplo Maria entrare senza esitare nel profondo della cultura del suo popolo e  accompagnare i passi di Gesù perché apprenda i modi e le usanze religiose della sua gente.

A Lei, chiedo di aiutarmi a ‘spogliarmi’ di ciò che mi fa ‘diversa’ da loro, da questo gente (per cultura, età, esperienze) e possa camminare accanto a ciascuno con il loro passo, conservando in cuore l’amore di Gesù e lasciando alla fantasia creatrice dello Spirito e ai suoi tempi, tracciare il nostro cammino di inculturazione del Vangelo.

                                                Sr Annarosa Crippa, NSA