sr Martina con i giovani della parrocchiaÈ ormai un anno che sono qui a Siou. (TOGO)

Con il mio arrivo è stata riaperta la casa che le suore NSA avevano lasciato nel 2006.  Per dieci anni la casa è stata gestita da suore di un altro Istituto. Il lavoro delle suore NSA arrivate qui negli anni 50 è stato enorme. Hanno aperto la scuola, il dispensario, il centro femminile e il centro per non vedenti, handicappati, lebbrosi… in questo momento attuale rimangono gli edifici che si trovano in pessimo stato. È una realtà da reinventare… ora siamo una comunità di tre suore. Una impegnata a gestire una piccola farmacia… nel frattempo il dispensario e passato allo stato e la scuola elementare che gestisce la diocesi… con l’arrivo della terza suora, ci stiamo attivando per rimettere in piedi la scuola dell’infanzia. Da poco abbiamo terminato i lavori per la realizzazione di una pompa. Il problema d’acqua e urgente. Con alcuni giovani abbiamo iniziato un orto che ci sta dando delle soddisfazioni. Per la pastorale siamo tutte e tre impegnate nel cammino catecumenale dei giovani, nell’accompagnamento dei vari gruppi e movimenti della parrocchia. Al liceo pure offriamo qualche ora di formazione religiosa. La collaborazione con i sacerdoti presenti in parrocchia è fraterna. Da parte mia fin dall’inizio ho trovato molta benevolenza da parte di tutti.

Un caro saluto da Martina Bernardi NSA

La missione di Siou (TOGO)

siou 3Da febbraio 2016, le suore NSA hanno riaperto la comunità di Siou, un villaggio rurale al nord del Togo. Nella Parrocchia, oltre alle diverse attività apostoliche, con i giovani dell’Azione Cattolica, le suore e, in particolare suor Martina, si occupano di un Centro che accoglie una cinquantina di ciechi.

Il Centro CFAAAH (Centre de Formation Agricole et Artisanale des Aveugles et Handicapés) interviene nella formazione e appoggia gli handicappati, soprattutto ciechi., con attività riguardanti  l’allevamento, l’agricoltura, il giardinaggio e l’artigianato.  Creato nel 1965 dalla Congregazione delle Suore NSA, per un lungo periodo è rimasto chiuso; quest’anno, con il ritorno delle suore, è stato riaperto. L’edificio non è stato ancora adeguatamente ristrutturato, ma il Centro è un luogo accogliente e funzionale.

L’obiettivo globale del progetto è quello di insegnare al disabile a rendersi autonomo  vivendo del proprio lavoro,  acquisendo una buona e positiva autostima, avere un ruolo attivo nella società,  migliorando le proprie competenze e, di conseguenza, le condizioni di vita.

Con buona volontà ed entusiasmo tutti si impegnano nel realizzare diversi oggetti.  La mattina si ritrovano insieme per confezionare sedie di corda, scope tradizionali e strumenti musicali per le danze. Questi prodotti sono poi venduti al mercato del villaggio: il  ricavato alimenta i loro piccoli risparmi, oltre a fornire il necessario per preparare il pranzo di mezzogiorno che prendono tutti insieme, felici di sapere che se lo sono guadagnato!

Queste piccole attività permettono loro di uscire dall’isolamento e di socializzare, di sentirsi utili facendo qualcosa per non essere di peso alla famiglia.

Grazie alla disponibilità del sacerdote e della comunità cristiana, sono inseriti anche nelle attività della parrocchia di Siou, fanno parte della corale e seguono corsi di catechismo. La vita di questi nostri fratelli è una testimonianza eloquente, sia per la gioia che li abita che per il  coraggio che dimostrano. Come spesso succede, e il Vangelo ce lo indica, i poveri  insegnano l’essenziale della vita e ci fanno sentire dei privilegiati quando li incontriamo sul nostro cammino.