GENOVA, 15 – 18 SETTEMBRE 2016

“L’Eucaristia, sorgente della missione”

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La nostra comunità di Genova ha avuto la gioia di accogliere Giuliana e Mary, venute per vivere con noi questo grande avvenimento ecclesiale che è stato il Congresso Eucaristico Nazionale. Sicuramente tutte voi avrete seguito attraverso i media le varie celebrazioni e vi sarete accorte della grande e profonda fede che ha accompagnato ogni avvenimento.

Migliaia di persone, provenienti da tutte le diocesi d’Italia, si sono riunite attorno a Cristo Eucarestia, e, attraverso manifestazioni di vario genere – adorazioni, visite a luoghi della misericordia, serate con i giovani, sante messe… – hanno voluto dire a tutti che Lui solo, Cristo Eucaristia, è la nostra salvezza. Queste le parole della preghiera del Congresso, che in tanti abbiamo recitato: “O Dio, Padre buono, con14 viscere di misericordia sempre ti chini su di noi piccoli e poveri, viandanti sulle strade del mondo, e ci doni, in Cristo tuo Figlio nato dalla Vergine Maria, la Parola che è lampada ai nostri passi e il Pane che ci fortifica lungo il cammino della vita. Ti preghiamo: fa’ che, nutriti al convito eucaristico, trasformati e sospinti dall’Amore, andiamo incontro a tutti con cuore libero e sguardo fiducioso perché coloro che Ti cercano possano trovare una porta aperta, una casa ospitale, una parola di speranza”.

Le celebrazioni sono state un momento di preghiera per ognuna di noi che con gioia e grande fede abbiamo partecipato. L’apertura del Congresso è stata celebrata in piazza S. Matteotti giovedì sera: cardinali, vescovi, preti, religiosi e religiose, tanti laici e molti giovani. Tutti uniti dall’unica fede, desiderosi di manifestare a chi ci guardava un po’ perplesso, che Cristo Eucaristia è il centro della nostra vita. Ma non solo: chiederci, personalmente, nel profondo del cuore, se davvero Lui è tutto per noi. Se davvero lo sentiamo presente lì, in questo pezzo di pane consacrato.

Venerdì 16 settembre, è stata la giornata dedicata alle opere di misericordia, corporali e spirituali: 46 delegazioni, composte da preti, suore, e laici, terminata la S. Messa, si sono recate a visitare i cosiddetti ‘luoghi della misericordia’, dove si cerca di vivere da vicino la carità e la solidarietà.

Anche noi ci siamo unite alle varie delegazioni, vivendo una giornata indimenticabile:

Sr Giuliana ha accompagnato una delegazione in un centro di accoglienza per ragazze madri.

Sr Mary e sr Anicette sono andate dalle suore Immacolatine, in visita ad una scuola; Sr Evelyn si è recata al Santuario N.S. della Guardia, dove si è aperto un centro che accoglie e accompagna famiglie in difficoltà.

sr Alma, con la sua delegazione è andata ad uno dei centri di Accoglienza profughi, dove 50 giovani vivono, e imparano un lavoro. L’esperienza con i gruppi è stata interessante, occasione per conoscerci e creare legami di amicizia.

15Essendo Cristo Eucaristia al centro delle giornate, ogni notte era organizzata l’adorazione, nella chiesa di S. Matteo, dalle ore 21 alle ore 8 del mattino. In tanti si sono alternati per assicurare la presenza e animare la preghiera: anche noi lo abbiamo fatto, cantando, pregando, adorando, accompagnate da parole dei nostri fondatori che dell’Eucaristia avevano fatto il centro della loro vita. Così anche p. Planque ha avuto la sua parte durante questo Congresso.

 “è nella fede- ci dice p. Planque –  che possiamo accettare il mistero dell’Eucaristia perché è un dono dell’amore e l’espressione più perfetta della bontà e della misericordia di Dio, un gesto infinito che sorpassa ogni intelligenza”.

E la nostra ora è terminata con il canto “Trouver dans ma vie ta presence”, che il genio creativo delle suore aveva tradotto in varie lingue: italiano, inglese e arabo.

La nostra parrocchia, Santa Maria di Castello, ha accolto una delle varie catechesi proposte dai vescovi, che si sono svolte il sabato pomeriggio: noi eravamo presenti, vicino al tavolo allestito con le riviste e i vari libri missionari. È stata un’occasione per farci conoscere e divulgare la nostra rivista.

Sabato sera, eravamo in tanti riuniti al Porto Antico di Genova ad aspettare la motovedetta 288 della Guardia Costiera. A bordo della motovedetta che in tre anni ha salvato 1.500 migranti, nelle operazioni nel Mediterraneo e in particolare a largo di Lampedusa, c’era il Santissimo Sacramento. La motovedetta, circondata da 12 gozzi, simboleggiando i 12 apostoli, ha sostato davanti all’Acquario, poi è iniziata l’adorazione eucaristica che si è conclusa con la benedizione eucaristica. Tanti riuniti per contemplare e adorare. Ed è stato emozionante pensare che Gesù Eucarestia era lì, quasi mano nella mano con le migliaia di migranti che su quella motovedetta avevano sudato, tremato, pianto, gridato. Migliaia di vite umane, NOSTRI FRATELLI E SORELLE, che si sono lanciate nel buio dell’incerto sperando e implorando una sponda migliore di quella che avevano lasciato. Sono questi fratelli che ogni giorno incontriamo a Genova, nelle case di accoglienza aperte dalla Caritas, alle varie mense, nelle vie piccole e strette, i famosi carruggi. E purtroppo li incontriamo anche nelle carceri, dove stanno pagando uno sbaglio sovente conseguenza di solitudine, rifiuto, odio respirato e sputato.

Adesso è a noi di portare tutto quello che abbiamo ricevuto e contemplato a coloro che incontriamo, con i quali condividiamo le giornate, il lavoro, le preghiere, le gioie e le preoccupazioni. Il Congresso ci ha dato la possibilità di rivedere la nostra fede, come portiamo il vangelo di Cristo nella nostra vita quotidiana. È bello ascoltarLo e contemplarLo ogni giorno, ma non è sufficiente: bisogna vivere questo Vangelo e trasmetterlo agli altri. L’Eucaristia è la sorgente che dà a tutti le grazie di cui abbiamo bisogno per vivere: ora resta a noi di aprirci al soffio dello Spirito che ci fa nuove creature, infiammate dello spirito della missione.

Le vostre sorelle, 
Giuliana, Mary, Anicette, Evelyn e Alma