Meglio morire che mettere in pericolo la vita degli altri”. 

In queste parole si racchiude la testimonianza viva e potente di Floribert Bwana Chui Bin Kositi, giovane congolese beatificato il 15 giugno 2025 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. 

La sua storia, il suo sacrificio e la sua incrollabile integrità sono un dono alla Chiesa universale e un invito accorato alla gioventù di oggi: stare dalla parte del bene, anche quando può costare tutto.

Floribert, laico di 26 anni e membro attivo della Comunità di Sant’Egidio, era commissario dell’Office Congolais de Contrôle. Quando si rifiutò di far entrare alimenti non certificati dalla frontiera con il Rwanda, subì torture e poi fu ucciso. Preferì morire anziché permettere il passaggio di prodotti che avrebbero potuto mettere in pericolo la salute di migliaia di persone. In questo rifiuto della corruzione si manifesta la sua radicale fedeltà al Vangelo, vissuta nel quotidiano e non solo proclamata a parole. Un gesto che dovrebbe essere normale, ma che diventa eroico nella nostra società, dove spesso ci si abitua alla corruzione e volentieri si lascia la ‘bega’ a qualcun altro.

Il suo martirio parla forte a tutti noi, che viviamo in contesti di ingiustizia, conflitto e tentazioni di arricchimento facile. Il messaggio è chiaro: la santità non è cosa inarrivabile, destinata al clero o ai religiosi, ma fiorisce anche negli uffici doganali, nelle piccole e grandi scelte quotidiane, nel rifiuto di compromessi con il male.

Il 25 giugno, il nostro Istituto NSA celebra con gioia la nascita del suo fondatore, Padre Agostino Planque. Era il 1826 quando veniva alla luce questo uomo di profonda fede, appassionato della missione in Africa, continente che amava visceralmente. Planque non solo ne intuì la grandezza spirituale, ma vi si dedicò con fervore, fondando l’Istituto NSA proprio per evangelizzare e servire le comunità africane con amore, rispetto e spirito fraterno. La sua fede, la sua audacia e la sua costanza nel lavorare per il bene, ci ricordano la bella figura del Beato Florent. Siamo certe che p. Planque avrebbe gioito della beatificazione di un giovane africano che ha avuto così a cuore il bene della sua gente. 

Molti sono gli esempi di santi, beati e persone buone che si sono prodigati per gli altri, anche se non se ne parla abbastanza. 

Come suore NSA, seguendo l’esempio di p. Planque, il nostro obiettivo è anche quello di poter dare una lettura diversa dell’Africa, più vicina alla nostra esperienza di missionarie. E condividere con voi i valori, le speranze e le azioni in atto in questo continente così ricco di bellezza, creatività e umanità.

L’Africa, per noi, diventa in questo mese un crocevia di santità: se Padre Planque la sognava e la amava come terra feconda di fede, Floribert ne è diventato figlio e frutto. I due si parlano attraverso il tempo, e le NSA ne raccolgono la voce: camminare per e con i popoli africani, testimoniando con la vita la bellezza del Vangelo, è una grande grazia!

Tutto questo ci interroga: come possiamo in questo tempo, ognuno nel proprio stato di vita, essere come Floribert: coerenti, coraggiosi, incorruttibili? Come possiamo vivere l’amore per l’Africa non solo come luogo geografico, ma come incontro di volti e popoli così vicini a noi oggi?

Le parole di Mamma Gertrude, madre di Floribert, vibrano nel cuore: “Ha scelto di morire per vivere in Cristo.” E il fratello Trésor aggiunge: “Floribert è un esempio per tutti i giovani, in Congo e nel mondo.” Che il suo martirio ispiri non solo la preghiera, ma azioni concrete per la giustizia e la pace. E che la luce di p. Planque continui a guidare le Suore NSA, affinché l’Africa non sia solo destinataria di missione, ma protagonista della santità contemporanea.

(Fonti foto Florent: uzalendonews.co.ke; vaticannews; internationallacroix.com)